Ronda perde, ma la colpa è di Herb Dean...
- Redazione
- 1 dic 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Non ci meravigliamo più di tanto. È un po' lo sport nazionale italiano, quello di evitare le colpe che possano produrre un insuccesso: popolo di santi, navigatori, commissari tecnici, e adesso anche di arbitri di MMA.
Holly Holm ha scioccato il movimento delle arti marziali miste: quell'high kick ha mandato giù i 56000 spettatori dell' Etihad Stadium, e fatto sobbalzare i milioni di telespettatori in giro per il mondo. In sette minuti, sette interminabili minuti, è stata completamente riscritta la storia della bantanweight femminile. Ronda, apparsaci fino ad allora come una dea, è stata detronizzata da una striker d'eccellenza, abile come poche a sfruttare la gestione della distanza, imponendo il proprio accuratissimo match plan.
Già nel primo round sono apparsi evidenti i limiti nella preparazione di Ronda, mostrando ai fan una pessima condizione mentale. Nervosismo, foga, frettolosità ed imprecisione, quattro nemici mortali per i fighter che entrano in gabbia, perché la testa è un'arma più potente del pugno, del bjj, del ginocchio e della gomitata girata di JBJ.
La Rousey sembra un toro davanti al mantello sfuggente della Holm, che ha un footwork cinematografico, degno del miglior Apollo Creed. Ronda sbaglia due chiusure, è in bambola: Holly sente il suo momento, è quasi timida, riverente nei confronti dell'atleta più dominante della storia delle MMA femminili; calcia con il cuore, non con le gambe. Ronda va giù, s'è spenta la luce. Abbiamo rivisto quelle immagini centinaia di volte: Ronda incassa colpi, scivola, si gira di schiena, prova a rialzarsi ma arriva la mazzata. L'high kick di Holly Holm colpisce la campionessa al collo, questa finisce al tappeto nell'incredulità generale. La Holm si avventa sulla Rousey, inizia la più discussa sessione di ground£ dei tempi recenti: tre hammer fist, davanti a un incredulo Herb Dean, che a detta di alcuni ha ritardato lo stop. Fine del match, Holly Holm nuova campionessa dei female bantamweight. L'operato di Herb Dean potrebbe aver suscitato qualche perplessità agli occhi degli osservatori meno attenti, neofiti delle arti marziali miste o protagonisti dell'ottagono, senz'alcuna esperienza d'arbitraggio. Persino uno dei più popolari giornali sportivi italiani si è espresso in valutazioni tecniche e regolamentari ridicole, evidenziando ancora una volta la profonda ignoranza che campeggia sulle redazioni più famose della stampa sportiva, con specifico riferimanto agli sport da combattimento. È più che lecito rispettare l'opinione altrui, pur contestando l'impianto delle argomentazioni che possono spingere a valutazioni superficiali ed imprecise. Ronda è in difficoltà, riceve un pesantissimo high kick che la raggiunge sul collo, stendendola all'istante: il mondo si ferma al cospetto della dea caduta, la stessa Holly Holm è apparsa sorpresa dall'esito del suo attacco. Al momento del calcio, l'arbitro coi dread è alle spalle dell'ex campionessa femminile, circostanza peraltro favorita da uno scivolone della Rousey. Da quella posizione d'osservazione non era semplice accorgersi dell'esito del colpo della Holm, che ha di fatto spento la povera Ronda. Persino il più capace e competente arbitro degli ottagoni Fertitta è sembrato sorpreso dell'esito del match. Stiamo descrivendo in più righe, azioni accadute in pochi e concitatissimi secondi, in cui l'atleta femminile più popolare degli ultimi cinque anni è crollata al tappeto come un castello di carte. A differenza di chi ha osservato il match sugli schermi televisivi, Herb Dean non dispone di alcun tasto ralenty, per valutare le condizioni della Rousey; si limita a fare ciò che qualsiasi con un minimo di esperienza farebbe: aspetta qualche istante, per attendere lo svolgimento dell'azione in ground and pound. Proviamo ad immaginare le reazioni ad uno stop repentino, uno di quelli che non avessero lasciato assoluto scampo all'ex campionessa: gli arbitri da tastiera sarebbero pronti a sparare sull'operato del centrale, a dire che "Ronda avrebbe potuto ribaltare il match al suolo". Nessuna valutazione su quei cinque secondi può essere espressa in maniera definitiva, senza tener conto dell'insieme di fattori che hanno determinato l'esito dell'incontro. Dean ha fermato il match quando si è palesata la condizione di passività della Rousey, poco importano i tre hammer fist inflitti dalla Holm all'ex campionessa, ben sapendo che il danno maggiore sarebbe stato cagionato dal
la perdita del titolo.
Cosa vuoi che siano tre pugni, rispetto alla cintura di campionessa mondiale bantamweight?
Post recenti
Mostra tuttiNon si può certo dire che, la terza edizione dell'evento promosso dall'accoppiata Merenda-Dandi, nasca sotto una buona stella. Una serie...
Commenti