Michele Verginelli: "Taglio del peso? Ingiusto e non salutare..."
- Cage News
- 19 gen 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Michele Verginelli non ha bisogno di presentazioni di sorta: lo conosciamo e apprezziamo da tanti anni, il suo score parla per lui. 18 vittorie, 11 sconfitte, 1 pareggio, per un atleta di sicuro valore, presente in gabbia sin dal 1998.
Sentiamo un po' cosa ci racconta, in merito al taglio del peso.

CN:"Grazie 'Iron Mike' per aver raccolto il nostro invito. Siamo convinti che il punto di vista di un professionista di indiscusso valore come te, possa aiutarci a far chiarezza sulla pratica del "taglio del peso". Tu avrai sicuramente una tua idea a tal proposito, derivata dall'esperienza che ti ha visto calcare i tatami, le gabbie, i ring di tutto il mondo..." MV:"Sì, in effetti ho passato tanto tempo in Brasile e in giro per il mondo, ad allenarmi ed apprendere tutto quello che conosco in merito al nostro sport. Potrei raccontarti di tutto..."
C.N.:"Sono tutto orecchie...i lettori non chiedono altro..."
MV:" Il taglio del peso e' diffusissimo, ho visto gente perdere 15 chili nel giro di un mese, per poi riprenderne almeno una decina il giorno dopo il peso. Questo solo per raggiungere la categoria , portare il fisico al limite, non valutando tutti i vari rischi!"
CN:"La reputi una pratica professionalmente accettabile? Voglio dire, qual è l'esempio che dà un atleta che dovrebbe competere nei massimi, che scende ai welter per una mezz'ora, per poi entrare in gabbia con il fisico di un medio-massimo?"
MV:"Eh, a parer mio non trovo questa pratica professionale. E non solo: la trovo ingiusta e non salutare. Un così repentino abbassamento del peso corporeo? È fantascienza pericolosa.
C'è l'atleta che, come hai giustamente scritto, sta tutto l'anno sta a 100kg. Il giorno del peso è sceso di un paio di categorie, e magari dall'altra parte trovi l'avversario che è un welter naturale, per tornare al tuo discorso. Pensi sia piacevole trovarti di fronte un avversario che pesa il doppio del tuo peso? (sorridendo)"
CN:"Beh...non credo sia la massima ambizione di chi entra in gabbia! Secondo te, gli atleti, quanto sono consapevoli dei rischi in cui incorre chi aderisce ad una simile pratica?"
MV:"La maggior parte degli atleti neanche si preoccupa di conoscere le conseguenze, si affida nelle mani dell'allenatore, che dovrebbe essere quello che cura il tutti gli aspetti dell'atleta, quello che dovrebbe salvaguardarlo, garantirne l'incolumità. Lo scopo del combattente è combattere.
Ma il più delle volte, le conseguenze, a lunga andare si pagano...
CN:"Hai mai praticato il taglio del peso, nella tua esperienza?"
MV:"Sì è capitato acne a me, ho perso 10 kg in 13 giorni, ma dobbiamo intenderci su un punto: io sono un tipo che trattiene tantissimi liquidi, e quindi la mia perdita di peso è più veloce. Ma comunque un taglio di peso così consistente si sente sul fisico, e soprattutto sulla psiche."
CN:"Quindi, tendenzialmente lo consiglieresti?"
MV:"Logicamente no! Ti ripeto, è una discussione molto complessa: dobbiamo valutare l'atleta in sé, la tipologia di fisico da cui andiamo a "tagliare" questi chilogrammi, lo stato di salute dell'atleta in questione. Ma senza regole ferree che fungano da limite oggettivo a questa pratica, sei quasi obbligato ad adeguarti al "gioco sporco" dei tuoi avversari. Non puoi rischiare di trovarti di fronte un avversario col peso palesemente sbilanciato rispetto al tuo. Ti pesi ad 80kg ed entri in gabbia a 90..."
CN:"Prospettiva non proprio consolante! Credi che lo spettacolo possa risentire di un così consistente stress fisico, che peraltro si realizza in tempi ridottissimi?"
MV:" Mah, guarda... lo spettacolo è' quello che vedi in UFC, e in tanti eventi importanti in giro per il mondo. Non voglio mentirti, questa pratica è adottata dalla maggioranza degli atleti. Dopo le operazioni di peso l'atleta è sottoposto a varie flebo di reintegrazione di sali e altri componenti, oltre alla normale alimentazione."
CN:"Possiamo dire che l'atleta che taglia il peso sta, in qualche modo, 'barando' ?"
MV:"Beh, è un barare consapevole, da entrambe le parti. Sarebbe giusto limitare un po' il ricorso a questa pratica, con regole certe. Ma è difficile avere un controllo vero, non puoi sapere quanto realmente un atleta ha perso per arrivare in categoria. E ti dirò di più: più che per evitare il baro, servirebbe a tutelare la salute di chi entra in gabbia, lo stesso che quando è finita la sua battaglia,torna a casa dalla famiglia che lo aspetta. Non dimentichiamoci la vita di tutti i giorni, i figli, la moglie, le preoccupazioni.
CN:"E se li facessimo pesare prima di entrare in gabbia?"
MV:" Rischieremmo di offrire uno spettacolo non soddisfacente, lontano dal massimo delle prestazioni fisiche. Non dimentichiamoci che comunque, arrivare al peso, significa rinuncia, dieta, allenamento massacrante. Quel giorno di totale recupero è indispensabile!"
Ringraziamo Iron Mike Verginelli, campione di sport e sincerità.
Post recenti
Mostra tuttiNon si può certo dire che, la terza edizione dell'evento promosso dall'accoppiata Merenda-Dandi, nasca sotto una buona stella. Una serie...
Comentários