Bellator, non è tutto oro quel che luccica. Brooks cerca lavoro.
- Cage News
- 12 mag 2016
- Tempo di lettura: 2 min
L'eldorado non abita in gabbia: il campione dei pesi leggeri Will Brooks ha bisogno di denaro. La cintura della promotion di Chicago non garantisce la sicurezza economica...

Il professionismo, le urla della folla, le musiche d'ingresso, una gabbia in fondo al tunnel. Per molti ragazzi, spesso depositari di un'esperienza di vita ai limiti della legalità, è una speranza di riscatto. Ma la vita è un po' come il ground and pound: quando sei al tappeto non si arresta, continua a picchiare forte per metterti k.o., ed è proprio quello il momento in cui bisogna reagire.
La realtà è molto più elementare di quanto possa immaginarsi: Brooks è il campione, sta seduto ai margini della promotion, in attesa di poter difendere il suo titolo. Nel frattempo, com'è normale che sia, le bollette da pagare si accatastano, le spese non si arrestano, i soldi non bastano mai.
Altro che Superman della gabbia, ragazzi che ce l'hanno fatta e guadagni facili, facendo ciò che ti piace fare: Will è uno di noi, uno che deve sbarcare il lunario, che si allena all'ATT ma non ha quella sicurezza economica, che forse potrebbe persino contribuire a farti combattere più serenamente.
In un Tweet di qualche giorno fa, probabilmente cancellato su richiesta della direzione Bellator, il ragazzo di Chicago non è andato molto per il sottile, raccontando di un'offerta di lavoro part time che avrebbe dovuto accettare, per provvedere ai bisogni della famiglia.
Parole buttate lì, in un post su un social network. Appena 140 caratteri, per descrivere un sottobosco di difficoltà economiche, spesso mascherato abilmente con urla, luci, e musica dall'arena.
La vicenda, portata alla luce grazie ad un articolo di entimports.com, ha ottenuto risalto sui social network grazie al post di Uriah Faber, che non ha mancato di suscitare un acceso dibattito tra i fan.
La platea è divisa: c'è chi sostiene la necessità di creare una sorta di "sindacato" dei lottatori, un ente che sia in grado di difendere i diritti del lavoratore, alla stregua di quello che accade per i camionisti con l'IBT; ma c'è pure chi sostiene un'idea tutta americana, quella di chi non si ferma dinanzi alla "crisi del lavoro", e che è pronto a reinventarsi in altri ruoli.
Con uno score di 17 vittorie ed una sconfitta, Will Brooks deve prendere seriamente in considerazione l'opportunità di uscire dalla gabbia, per sedersi magari dietro una scrivania, per sistemare uno scaffale in un mall, per guidare un treno della metropolitana.
Non è tutto oro quello che luccica, e il professionismo è tutt'altra cosa,
con buona pace delle promozioni nostrane, ben lontane dai (finti) fasti del Bellator, nonostante il tentativo di richiamare la promozione americana con assonanze onomastiche...
Post recenti
Mostra tuttiNon si può certo dire che, la terza edizione dell'evento promosso dall'accoppiata Merenda-Dandi, nasca sotto una buona stella. Una serie...
Comments