Taglio del peso, seconda puntata. Riccardo Mezzetti:"Il taglio? Una pratica rischiosa, superflu
- Cage News
- 29 dic 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Il nostro viaggio nel mondo del "taglio del peso" continua con il parere di un maestro di arti lottatorie, tra i più conosciuti e rispettati in Italia, che ha colto il nostro invito con entusiasmo. Avremo modo di apprezzare il punto di vista di un tecnico d'esperienza.

CN:"Grazie maestro, apprezziamo moltissimo il suo contributo."
RM:" Salve a Voi Ragazzi , ringrazio in anticipo per la fiducia
CN:"Avrà di certo appreso la notizia del giovane fighter cinese, Yang Bing, morto (a quanto pare) in seguito alle conseguenze del "taglio del peso". Che idea s'è fatto in merito?"
RM:"Certo, ho una mia ferma opinione in merito al taglio del peso: lo ripeto da anni, continuo e continuerò all'infinito a considerare questa pratica rischiosa, superflua , ed anche non rispettosa delle regole..."
CN:"Ci spieghi meglio..."
RM:"Analizziamo il dettaglio. È rischiosa: si potrebbe contestare la presenza degli "specialisti del settore", che sostengono che non c'è alcun rischio per la salute dei fighter. Già, e magari sono gli stessi che hanno trattato in passato calciatori ed atleti che, guarda caso, oggi soffrono in percentuali altissime della stessa malattia .
CN:"Certo, è evidente che possa sussistere un conflitto di interessi. C'è il rischio concreto per la salute?"
RM:"In questa pratica sussistono evidenti sovraccarichi a danno dei reni, del fegato, del cervello. E tralasciamo tutta la parte relativa alle reazioni enzimatiche, agli ormoni, alla naturale astenia. Per quale motivo sottoporsi ad una tortura simile?"
CN:"Il gioco non vale la candela, quindi..."
RN:" Credo si tratti di una pratica superflua, non necessaria perchè il rientro in una categoria di peso può avvenire , senza eccessivi sacrifici , attraverso una buona programmazione. Vuoi combattere a 70kg, e ne pesi 76? Perdi 6kg in due mesi, non è cruento né pericoloso, se fatto con criteri adeguati." Ed anche qui non esiste una regola generale , tutto andrebbe sempre personalizzato …. Alcuni possono permettersi di essere, prima dell’inizio della fase di rientro , un 10% sopra al proprio peso di categoria , ed altri invece farebbero bene a restare in percentuali non superiori al 5/6 %."
CN:"Sorridevo per il suo "non rispettoso delle regole". Eppure i regolamenti tacciono in merito. Nel silenzio della legge..."
RM:"Ribadisco a caratteri cubitali: non rispettosa delle regole. Di fatto si accetta di competere in un determinato peso , mentre si fa del tutto per trovarsi in una o due categorie superiori . Come il reintegro i liquidi nelle ore immediatamente successive alla cerimonia del peso -ed altro ancora. E visto che spesso sottolineiamo che il rispetto dell’avversario è un valore importante... bene , allora iniziamo a Rispettare le Regole!"
CN:"Più controllo, più vigilanza, più...rispetto?"
RM:"Ora , tutti sanno di questa pratica , e tutti usano questo sistema ed allora , gli organismi di verifica a cosa servono ? ,Perché non intervengono?
E poi , se entrambi i concorrenti si trovano a combattere con 10 kg in più rispetto al peso di categoria, a chi giova questa pratica? Chi ne trae vantaggio ?"
CN:"Servirebbero quindi maggiori controlli, e magari più limiti regolamentari?"
RM:"Certamente, e non soltanto. Occorre ,in primo luogo , tutelare l'atleta. Sarebbe sufficiente , come avviene in alcune discipline , che il peso venisse rilevato sia il giorno precedente che un ora prima dell'incontro. Inoltre potremmo ipotizzare di create nuove categorie di peso.
Ecco che con un paio di semplici regole si eviterebbero possibili , gravi conseguenze alla salute degli atleti. Lo sport deve essere sempre contenuto entro confini “ Umani” .
C:"La ringraziamo di cuore per il contributo che ha voluto regalarci"
RM:"Un saluto a voi, e grazie per l'opportunità ."
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